Roma cosmopolita crocevia d’Europa:
l’antico come modello internazionale 1758-1800
  La città tra riforma e rivoluzione
 
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Scena di storia e sacra    
Una città in festa    
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Tra archeologia e gusto dell'antico    
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La città tra riforma e rivoluzione    
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Roma negli anni della Rivoluzione    
           

introduzione


  Gli ultimi trent’anni del secolo vedono la nascita di un nuovo grande museo, il Museo Pio Clementino, iniziato per volere di Clemente XIV e terminato in maniera splendida da Pio VI Braschi. Visitatissimo dai tanti viaggiatori del Grand Tour, il museo presentava, in una grandiosa architettura all’antica, opere divenute poi famosissime che si diffondono anche nelle riproduzioni e nelle arti decorative. Ma nel suo lungo pontificato Pio VI si dedica anche alla trasformazione in senso moderno della città, conferendole un nuovo assetto razionale. Lo testimonia la creazione di Piazza del Popolo, su progetto di Valadier che dota Roma a nord di un ingresso monumentale e scenografico. L’attenzione del papa si rivolge anche ai dintorni di Roma, oggetto di ricerche e studi per la bonifica dei terreni e il loro recupero all’agricoltura, in una visione moderna e civile del proprio governo temporale. La scena dipinta da Ducros con il Papa Pio VI in visita alle paludi pontine, testimonia questo clima già attento al sociale.      
           

Antonio Canova
Maddalena penitente


  L’opera è piuttosto insolita nel percorso creativo di Canova. In essa l’artista abbandona il consueto equilibrio nella composizione e la misurata compostezza nell’atteggiamento. La Maddalena piangente, con il corpo appena coperto dai capelli, si piega sulla croce. Più tardi Canova considererà l’opera inferiore a molte altre sue sculture, ponendosi così in disaccordo con il pubblico parigino, che aveva invece ammirato con entusiasmo la statua recata in Francia da uno dei molti proprietari che nel tempo l’hanno posseduta. Nella stessa occasione anche la critica si mostrerà incerta sul valore dell’opera, presumibilmente sconcertata dall’inserzione della croce in metallo dorato nel candido marmo e dall’uso della cera mista a zolfo sparsa dall’artista sui capelli e sul viso della Maddalena per attenuare l’accecante biancore del marmo.    
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Raffaello Morghen
Abrahm Louis Rodolphe Ducros

Pio VI contempla
la bonifica delle
Paludi Pontine


  L’incisione di Raffaello Morghen è tratta da uno dei dipinti che Abram Louis Ducros realizzò per i Granduchi di Russia in visita a Roma e oggi a San Pietroburgo. L’opera trae ispirazione da una delle visite che Pio VI compì ripetutamente alla pianura delle Paludi Pontine per visionare i lavori di risanamento della zona che, fino agli interventi da lui voluti , era paludosa e malsana. Il problema della bonifica della vasta area, compresa tra Terracina e i monti Albani, era stato periodicamente affrontato gia nel XVI secolo da Leone X e Sisto V fino a che, nei primi anni del suo regno, Pio VI pensò di affidare il delicato incarico all’ingegnere bolognese Gaetano Rappini. Questi iniziò un’opera grandiosa per i tempi: il drenaggio idraulico realizzato forando un canale lungo la Via Appia, fino a Terracina. Il papa ebbe molto a cuore il progetto, tanto che, durante il periodo pasquale, aveva l’abitudine di recarsi in visita in quei luoghi.    
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    Il Settecento a Roma 
Palazzo Venezia 
via del Plebiscito, 118 - Roma 

10 novembre 2005 - 26 febbraio 2006