Roma città moderna:
il primato delle arti e delle idee (1700-1758)
  Scena di storia e scena sacra
 
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Scena di storia e sacra    
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La città tra riforma e rivoluzione    
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Roma negli anni della Rivoluzione    
           

introduzione


  La scena di soggetto sacro tradizionale nella cultura figurativa romana subisce nei primi trent’anni del secolo un’evoluzione profonda. Lo spunto religioso si carica di nuove istanze storiche, politiche, o prepotentemente veristiche. Queste nascono con evidenza da una nuova attenzione al fatto di cronaca e alle problematiche sociali che emergono a Roma, come nel resto d’Europa, sulla scia delle istanze del nascente Illuminismo. La storia e la cronaca forzano i limiti dell’iconografia sacra e portano le istanze dell’attualità prepotentemente alla ribalta.      
           

Marco Benefiali
Santa Margherita da Cortona ritrova
il cadavere dell’amante



Il grande dipinto fu commissionato dal cardinale Pietro Marcello Corradini, che aveva intrapreso il restauro della cappella per celebrare la canonizzazione di santa Margherita da lui stesso promossa e avvenuta il 16 maggio 1728. La scena descrive il toccante momento in cui la santa, guidata dal suo cagnolino, scopre il corpo dell’amante ucciso, seminascosto dai rami secchi in un bosco. Questa esperienza tragica spinge alla conversione Margherita che da allora si dedicherà a una vita di carità e penitenza tra i terziari francescani. La tela è uno dei capolavori di Benefial in cui si riassume tutta la genialità della sua invenzione ispirata al classicismo emiliano. Il nudo maschile costituisce un assoluto anticipo degli studi su questo tema di Batoni e Corvi e la figura di Margherita, teatrale e sontuosa, coniuga perfettamente la descrizione storica al fervore religioso.  


 

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Pierre Subleyras
San Camillo de’ Lellis mette in salvo
gli ammalati dell’Ospedale Santo Spirito durante l’inondazione del Tevere del 1598


  Interprete originale della tradizione classica nella prima metà del Settecento, Pierre Subleyras fu uno degli artisti più apprezzati da Benedetto XIV. La grande tela raffigura un episodio emblematico della vita del fondatore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi, innovativo sostenitore del ruolo dei religiosi nella cura materiale dei malati. Ma l’argomento del dipinto fu probabilmente selezionato anche in considerazione della grandiosa ristrutturazione dell’Ospedale che rappresentò una delle più organiche iniziative di riforma di Benedetto XIV. L’immagine costituisce una delle più alte sintesi tra l’ideale di forme e proporzioni classiche e la rappresentazione di eventi ed emozioni reali. La nobiltà dei volti e i gesti composti e privi di enfasi accompagnano il dramma dell’episodio che culmina nel corpo abbandonato e seminudo del malato sulla destra.    
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Pierre Etienne Monnot
Il principe Livio Odescalchi accoglie nel suo palazzo a Roma la regina di Polonia


  Il bassorilievo immortala un episodio glorioso della vita del principe Odescalchi: l’ospitalità offerta alla vedova Jean Sobieski, il liberatore di Vienna dai Turchi, dal 1699 al 1702. Pierre-Etienne Monnot ha fornito una rappresentazione quasi coreografica di quest’avvenimento con una decorazione limitata a pochi elementi essenziali. I protagonisti, vestiti alla moda antica, recitano il loro ruolo forzando un poco l’eleganza delle loro maniere. L’aspetto fisico dei personaggi è soave, le figure armoniose e non chiaramente distinte. I due protagonisti sono uno di fronte all’altro al centro della composizione, da una parte e dall’altra di uno spazio ardito il cui effetto è amplificato dal vuoto lasciato all’entrata e sulla scalinata del palazzo, particolarmente enfatizzato dalla figura danzante del soldato all’estrema destra.    
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Altre immagini
       
           
    Il Settecento a Roma 
Palazzo Venezia 
via del Plebiscito, 118 - Roma 

10 novembre 2005 - 26 febbraio 2006